Vie de l'association
ACISJF Roma - Newsletter - Settembre 2021
"PER UNA CHIESA SINODALE: COMUNIONE, PARTECIPAZIONE, MISSIONE"
"... Sta per iniziare un processo sinodale, un cammino in cui tutta la Chiesa si trova impegnata intorno al tema: 'Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione.'... L'itinerario è stato pensato come...un dinamismo di ascolto reciproco, condotto a tutti i livelli di Chiesa...Non si tratta di raccogliere opinioni, no. Non è un'inchiesta questa; ma si tratta di ascoltare lo Spirito Santo."
"... La prima tappa del processo (ottobre 2021, aprile 2022) è quella che riguarda le singole Chiese diocesane...Il tema della sinodalità non è un capitolo di un trattato di ecclesiologia, e tanto meno una moda, uno slogan o il nuovo termine da usare o strumentalizzare nei nostri incontri...La sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione...La fase diocesana è molto importante perché realizza l'ascolto della totalità dei battezzati, soggetto del sensus fidei infallibile in credendo. Ci sono molte resistenze a superare l'immagine di una Chiesa rigidamente distinta tra capi e subalterni, tra chi insegna e chi deve imparare, dimenticando che a Dio piace ribaltare le posizioni: 'Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili', ha detto Maria. Camminare insieme scopre come sua linea piuttosto l'orizzontalità che la verticalità."
"... L'esercizio del sensus fidei non può essere ridotto alla comunicazione e al confronto tra opinioni che possiamo avere riguardo a questo o quel tema, a quel singolo aspetto della dottrina o a quella regola della disciplina. No, quelli sono strumenti, sono verbalizzazioni, sono espressioni dogmatiche o disciplinari. Ma non deve prevalere l'idea di distinguere maggioranze e minoranze: questo lo fa un parlamento. Quante volte gli 'scarti' sono diventati 'pietra angolare,' i 'lontani' sono diventati "vicini."... E quando alcuni gruppi volevano distinguersi di più, questi gruppi sono finiti sempre male, anche nella negazione della Salvezza, nelle eresie."
"... Bisogna sentirsi parte di un unico grande popolo, destinatario delle divine promesse, aperte a un futuro che attende che ognuno possa partecipare al banchetto preparato da Dio per tutti i popoli...Non si tratta di un privilegio - essere popolo di Dio -, ma di un dono che qualcuno riceve...per sé? No: per tutti, il dono è per donarlo: questa è la vocazione. È un dono che qualcuno riceve per tutti, che noi abbiamo ricevuto per gli altri, è un dono che è anche una grande responsabilità."
"... Sono venuto qui per incoraggiarvi a prendere sul serio questo processo sinodale e a dirvi che lo Spirito Santo ha bisogno di voi. E questo è vero: lo Spirito Santo ha bisogno di noi. Ascoltatelo ascoltandovi. Non lasciate fuori o indietro nessuno. Farà bene alla Diocesi di Roma e a tutta la Chiesa che non si rafforza solo riformando le strutture...ma se riscoprirà di essere popolo che vuole camminare insieme, tra di noi e con l'umanità."
"...Un popolo, quello di Roma, che contiene la varietà di tutti i popoli e di tutte le condizioni...Ma occorre uscire dal 3-4% che rappresenta i più vicini e andare oltre per ascoltare gli altri...È necessario sentire cosa pensano...Lasciare che lo Spirito ci parli."
(Dal Discorso del Santo Padre Francesco ai fedeli della Diocesi di Roma, Aula Paolo VI, sabato 18 settembre 2021)
NON DIMENTICARE
Abbiamo tutte e tutti sentito come nostre le sofferenze del popolo afgano e soprattutto delle tante donne come di nostre sorelle o figlie. Abbiamo pianto con loro e con tutti i più piccoli che ci hanno ricordato gli innocenti perseguitati e uccisi dal Re Erode.
Cosa possiamo fare? prima di tutto non dimenticare una tragedia che, seppur è meno presente sui media, è ancora vita concreta di tante e tante persone.
Dobbiamo far sì che l'Afghanistan e il suo popolo restino ben presenti nella nostra quotidianità.
Possiamo e dobbiamo pregare "il Dio della Pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo" e dobbiamo impegnarci a fare tutto il possibile per facilitare nelle nostre diverse comunità l'accoglienza di quanti sono arrivati in Italia e cercare le strade per aiutare quelli, e sono tanti, che sono ancora in pericolo in Afghanistan.
Possiamo e dobbiamo aprire nuove e interessanti collaborazioni per essere davvero efficaci.
QUESTO È SVILUPPO?
2.153 super ricchi possiedono quanto 4,6 miliardi di persone e la metà più povera della popolazione ha meno dell'1% della ricchezza mondiale.
In Italia il 50% del reddito totale è in mano al 10% delle famiglie e il restante 90% deve dividersi l'altra metà.
La disuguaglianza non è solo economica, ma anche sociale, relazionale, tecnologica e di fatto incide sui diritti di partecipazione alla società democratica.
Non c'è dubbio che esistano cittadini di serie A e altri di serie B.
GIOVANI E PANDEMIA
Durante la Pandemia tra i giovani tra gli 11 e i 17 anni episodi di autolesionismo, tentativi di suicidio e suicidi sono aumentati dal 30% al 50%. Inoltre si assiste ad un notevole abbassamento dell'età media degli adolescenti e ad un maggior coinvolgimento delle ragazze.
Tra coloro che arrivano a chiedere aiuto si verifica che l'origine di questi disturbi si può far risalire a situazioni familiari conflittuali o a gravi difficoltà socio-economiche.
Purtroppo sono ancora molti coloro che per pregiudizio e vergogna non chiedono aiuto.
La riapertura delle scuole e di diverse attività chiede a tutti di dare la massima attenzione a qualsiasi dimostrazione di difficoltà o di disagio dei giovani, indirizzandoli prima possibile a chi può aiutarli anche professionalmente.
VACCINI E BENE COMUNE
Il 72% dei cittadini europei considerano che i benefici dei vaccini superano i potenziali rischi, cifra che in Italia arriva al 77%. Il Green Pass è considerato il sistema più sicuro per viaggiare dal 65% degli europei e dal 75% degli italiani.
L'ANIMA E IL FUTURO DELL'EUROPA
"... Come si chiedeva Jacques Delors: Come si potrà costruire l’Europa se i giovani non la vedono come un progetto collettivo e una rappresentazione del loro stesso futuro?
Ma se vogliamo plasmare la nostra Unione a loro immagine, i giovani devono poter plasmare il futuro dell’Europa. La nostra Unione deve avere un’anima e una visione in cui i giovani possano credere.
Per questo motivo proporremo che il 2022 sia l’anno europeo dei giovani:
un anno dedicato a valorizzare i giovani che si sono tanto sacrificati per gli altri. Saranno i giovani a dover condurre i dibattiti della Conferenza sul futuro dell’Europa.
A essere in gioco è il loro futuro e questa deve essere la loro Conferenza."
"... Libertà significa anche essere liberi dalla paura. Durante la pandemia molte donne sono state private di questa libertà.
È stato un periodo a dir poco terribile per chi non aveva un posto dove nascondersi, per chi non poteva fuggire da nessuna parte per sottrarsi alle violenze. Dobbiamo illuminare queste tenebre, indicando vie per porre fine alla sofferenza. Gli autori delle violenze devono essere portati in giudizio.
E le donne devono poter vivere libere e indipendenti.
Per questo motivo entro la fine dell’anno presenteremo una proposta di legge per la lotta contro la violenza sulle donne.
Parliamo del perseguimento efficace dei reati, di prevenzione e protezione,
online e offline.
Parliamo della dignità di ciascuno, di giustizia. Perché questa è l’anima dell’Europa. E noi dobbiamo rafforzarla."
"... Per concludere, permettetemi di soffermarmi su una libertà che dà voce a tutte le altre libertà: mi riferisco alla libertà dei media.
Ci sono giornalisti e giornaliste che sono aggrediti solo perché fanno il proprio lavoro.
Alcuni sono minacciati e picchiati, altri sono assassinati tragicamente nel cuore della nostra Unione Europea. Vorrei ricordare alcuni dei loro nomi: Daphné Caruana Galizia, Jan Kuciak, Peter de Vries.
Le loro storie si differenziano nei dettagli. Una cosa però le accomuna tutte: hanno lottato tutti per il nostro diritto all’informazione. E per questo sono morti.
L’informazione è un bene pubblico. Dobbiamo proteggere chi offre trasparenza: le giornaliste e i giornalisti.
Per questo motivo oggi abbiamo presentato una raccomandazione per una migliore protezione dei giornalisti e delle giornaliste.
Dobbiamo porre un freno a chi minaccia la libertà dei media. I media non sono imprese commerciali come le altre.
La loro indipendenza è fondamentale. Per questo l’Europa ha bisogno di una legge che ne garantisca l’indipendenza.
L’anno prossimo presenteremo proprio una legge per la libertà dei media.
Perché, difendendo la libertà dei nostri media, difendiamo anche la nostra democrazia."
(Dal "Discorso sullo stato dell'Unione" della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen)